Quantcast
Channel: Recensioni cinema e film | Persinsala.it » Andrea Consonni
Viewing all articles
Browse latest Browse all 2

30 anni di Blade Runner

$
0
0

Incontro con Rutger Hauer a Milano per l’uscita del cofanetto Blu-Ray celebrativo dei trent’anni del film di Ridley Scott.

Quest’anno sono passati trent’anni da quando un androide morente, sotto una pioggia battente disse: “Io ne ho viste cose che voi umani…” (I’ve seen things…). Quest’anno cade il trentesimo anniversario di Blade Runner. Nei panni di quell’androide c’era un grande attore, Rutger Hauer, che oggi, a distanza di tre decadi è venuto a Milano per due motivi. Il primo è presenziare al festival da lui co-fondato, I’ve Seen Films, ispirato proprio alla sua frase e dedicato ai cortometraggi di giovani talenti emergenti. La seconda è quella di festeggiare l’uscita del cofanetto in Blu-Ray celebrativo dell’anniversario di Blade Runner.
Per l’occasione Rutger Hauer ha incontrato la stampa presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano, dove si è intrattenuto in una lunga e interessante conversazione con i convenuti. I temi più caldi sono stati quelli che hanno analizzato le varie tematiche del film, ovvero il connubio uomo-macchina o, meglio ancora, attore-androide, in cui l’attore ha rivelato una sorta di segreto di tutti i bravi attori, quello di mettere il 50% di sé in ogni personaggio che interpreta, per non sentirsene troppo coinvolto e per non staccarsi troppo dalla propria natura. Non poteva mancare una disquisizione sul famoso monologo, di cui Hauer ha svelato qualche retroscena. Era l’ultima sera di riprese e rileggendo il copione non era molto convinto dell’incisività di un monologo che riteneva troppo lungo per un personaggio non umano, che rischiava di diventare eccessivamente shakespeariano e perdere di incisività. Così propose al regista Ridley Scott una sua versione del monologo, più breve, ma più incisiva, che un androide potesse recitare con una certa rapidità, senza grosse pause. Ed è così che nacque una delle frasi più celebri della storia del cinema…

Il dialogo continua, con domande su come si sente nell’essere parte di un film che è entrato nella storia del cinema. Ma Hauer rivela che allora loro non si rendevano conto della portata del fenomeno, e pensavano solo a fare un buon film, che ha richiesto ben quattro mesi di intense riprese. Addirittura le prime reazioni di pubblico e critica furono piuttosto tiepide e insoddisfatte e, solo con il passare del tempo, si crearono due fazioni, l’una che spingeva il film come capolavoro, l’altra che lo riteneva lento e pedante. Perché non esiste una “zona di transizione”, Blade Runner o si odia o si ama. Rutger Hauer ha poi rammentato di quando agli inizi della sua carriera si iscrisse alla scuola di recitazione (dove tra l’altro afferma di non aver imparato nulla di utile…), per studiare come si comportano gli attori, dal momento che il suo sogno era quello di dirigerli da dietro una macchina da presa. Ma poi gli vennero proposti dei ruoli da attore e da li la sua carriera non si è più fermata. Durante tutto il dibattito l’attore olandese fornisce ai presenti una vera lezione di cinema, una sorta di anticipazione di quella che, a seguire, ha tenuto agli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia.

L’evento si è svolto:
Centro Sperimentale di Cinematografia
Via Fulvio Testi 121- Milano

30 anni di Blade Runner
Incontro con Rutger Hauer
18 ottobre 2012

Leggi 30 anni di Blade Runner su Persinsala


Viewing all articles
Browse latest Browse all 2

Latest Images

Trending Articles